Espace Louis Vuitton Venezia
Espace Louis Vuitton Venezia
Sin dall’inizio della sua carriera negli anni Sessanta, il concetto dello “straniero” è stato un elemento significativo nelle opere dell’artista. Per questa mostra, il suo repertorio di migranti, viaggiatori e poeti si è arricchito con la creazione di due volti nuovi, quelli della grande poetessa russa Anna Akhmatova e l'iraniana Forough Farrokhzhad, che insieme a Pier Paolo Pasolini, Arthur Rimbaud, Antonin Artaud e Jean Genet, tra gli altri, costituiscono il cuore della mostra. A partire dagli anni Sessanta, e diversi decenni prima dell’emergere delle forme d’arte oggi chiamate “street art”, Ernest Pignon-Ernest stava già aprendo un percorso avventuroso, combinando maestria tecnica, onestà esistenziale e la capacità di “abitare poeticamente il mondo”, facendolo con straordinaria innovazione. Ovunque, anche sulla spiaggia di Ostia dove Pasolini fu assassinato, Pignon-Ernest esplora i destini di individui che rompono con le convenzioni o che sono miti da far rivivere. L'artista crea le sue immagini a grandezza naturale in siti selezionati e le proietta negli ambienti quotidiani, una presenza umana viva attraverso una combinazione strategica di immagine e luogo. Il suo lavoro è sempre concepito in base al potenziale della sua interazione con un luogo, di cui cerca di esplorare le risonanze storiche, mitiche o politiche, permettendo alle tracce del tempo di fondersi con il suo lavoro fino a dissolverlo.